Lettori fissi

venerdì, dicembre 15, 2006

La mela avvelenata

In fondo come si può non capirla? Bella non è bella, al massimo è magica, ma niente, non le riesce di ottenere quel tanto di bellezza in più tale da farle superare quella di Biancaneve... e poi diciamocelo, Biancaneve è proprio una palla! Sembra la sorella di Lucia Mondella, la donna mollacciona, noiosa e remissiva che baratta un pò di protezione virile con dolcetti e spolverate... Non come la strega cattiva, lei si che è una donna. Innamorata di uno specchio che non ricambia, l'unica cosa che le riesce di fare è trasformarsi in qualcosa di sgradevole, bozzuto, sgraziato, ma decisamente più interessante!
Povera donna! Mentre quella pallosa, inutile creatura canticchia in casa dei nani(anche se in realtà sfrutta la scopèa magica perchè di certo Biancaneve non si può rovinare le sante manine!!!), l'altra si strugge alla ricerca di una soluzione; è sola al mondo, non può contare neanche sulla fedeltà di quel coglione del cacciatore, che prima le promette di uccidere l'odiosa antagonista e poi, come un broccolo, si fa abbindolare dalle solite due moine della flaccida bellona; come se non bastasse poi, il vigliacco non è che si assume le sue colpe e torna dalla sovrana pronto a subire le conseguenze del suo gesto, no!!! L'infame decide di uccidere un povero cerbiatto spacciando il suo cuore per quello di Biancaneve!!Ma io dico...chiunque avrebbe perso la pazienza!
L'odio della strega verso la ragazza sembra per un istante appagato, ma quando la donna ritorna ad interrogare lo specchio, e quello ancora una volta la deride, spuntandole in faccia l'amara verità, lei non può più trattenersi ed adotta l'estremo rimedio: a costo dell avita ingerisce una pozione magica che farebbe vomitare chiunque, ma non lei: odia troppo la donna-mozzarella per cedere al disgusto. Il suo corpo, tra spasmi atroci, si trasforma, si annoda, invecchia e tutto in nome di una ingiustizia che non vuol più subire: Biancaneve l'ingiusta deve pagare. Così la strega, divenuta una brutta e passatella vecchietta, con abiti indegni per una regina, è pronta a colpire; ma manca qualcosa: un oggetto che veicoli il suo piano nefasto,la mela avvelenata. Così, l'arcinoto e biblico stratagemma, porrà fine alla vita della stronzona per antonomasia. La vecchia appare di fronte alla sporca casa dei sette gnappi, la sciocca eroina apre la porta e la lascia entrare. Fregarla è un attimo: due adulazioni, dio come sei bella, dio come sei brava, e la slavata abbocca e muore. Se la storia finisse qui, allora davvero avremmo una favola sulla giustizia, ma no: la stronza non può morire; così il principe, un annoiato viziatello, sopraggiunge e baciandola pone fine alla gioia della mia amata strega. Ditemi voi se questa è la giustizia.
Biancaneve vive. Che gran...

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