Lettori fissi

lunedì, dicembre 12, 2011

Pantaloni di fustagno color muschio a vita alta

Non ti sorriderò. Perchè io abito al Pigneto. Mi riconosci dalla montatura degli occhiali: bordati di nero, alla Clarke Kant. E non dire che sono vecchi! Sono vintage..ma come che vuol dire?? Vintage -mi raccomando, l bocca va messa così quando pronunci, un pò orgasmica, ci sei? -  significa...desueto, classico, intramontabile...si insomma vecchio, ma detto così fa tutto un altro effetto. Ignorante. E poi vuoi mettere: posso tirare fuori dagli armadi i miei pantaloni di fustagno color muschio a vita alta che non riuscivo a mettere da 20 anni e invece di darmi della sfigata come alle medie, la gente mi incontra, si immobilizza sbarrando gli occhi e mi dice "Oh mio dio. Dimmi immediatamente dove hai trovato questi pantaloni. Sono pazzeschi." . Pazzeschi. Capisci? Ma che te lo spiego a fare, tu ti ostini ancora ad andare in giro con i jeans e le scarpe della Nike(si prononcia naichi, non naik)...Almeno metti su un paio di Snikers, dio santo! Non sai nemmeno cosa sono le..inaccettabile....E questo maglioncino...dio mio, ma chi ti guarda così? No, non è un fatto di vestirsi male o bene, cerca di capire: sei fuori tempo, fuori tempo ma non abbastanza, demodè senza il dovuto tocco di futurismo. Adesso va il trasandato-complicato, capisci? L'idea di fondo è : associare, rivisitare, azzardare. Devi andare ad un aperitivo? Calze di pizzo e stivaletto anni 80 lucido, gonna superstrech blu elettrico e un grosso sciarpone intorno alle spalle, meglio ancora se una delle sue la lasci nuda così, a fare un pò vergine suicida. Ma non scollata eh, quello è davvero out. L'attenzione si attira ormai con la piega, ma ti devo insegnare proprio tutto??? Ciuffi, codini asimmetrici, chiome cotonate, rigonfiamenti!  Hai presente la Winehouse? Ovviamente senza mai ammettere in pubblico che hai preso spunto da lei, sia chiaro: sempre negare l'evidenza. Diciamo che l'atteggiamento deve sott'intendere qualcosa tipo"Stai chiedendo a me che sono l'essere umano più cool del momento se sto imitando qualcuno?? E poi chi diavolo è Amy Winehouse? Mi spiace, io non guardo la televisione". Ricorda: "Io non guardo la televisione" è una frase fondamentale nella conversazione. Puoi sostituirla solo con la sua antitesi, cioè"Io so tutto della televisione", ma devi specializzarti nei soli programmi trash: Santoro è out, Crozza è out, si al Grande Fratello, ai programmi della Carrà, e se riesci butta lì ogni tanto una frase tipo "La Clerici è pazzesca!" o "Mercoledi è absolutely serata Gf". Se puoi vuoi davvero stenderli inventa un nomignolo per tutti veri maestri del trash in tv: per esempio potersti chiamare la De Filippis "Zia Mary"...Anche se a dire la verità battute di questo tipo stanno molto meglio in bocca ad un gay, accompagnando l'affermazione con una leggere roteazione del polso in senso antiorario. Hai un amico gay, vero? Non capisco cosa intendi per "non che io sappia"...Hai o non hai un amico gay? Malissimo tesoro. L'amico gay ormai è il passepartout necessario per tutti gli eventi mondani. Tra l'altro, che abbia o meno buongusto, l'amico gay è sempre il miglior consigliere in fatto di shopping: non mente ma esalta, non è invidioso ma placa.
E poi i gay amano la moda. Anche io amo la moda. Ma non quella romana eh, a Roma si compra malissimo. Giusto un paio di sartorie del centro, meglio se al Rione Monti che fa sempre molto international. Il posto migliore per comprare è Milano, senza dubbio. I milanesi si che si vestono bene, non come voi romani. No che non sono romana io, sono nata a Roma ma ho vissuto troppo tempo all'estero per considerarmi romana..New York, Londra, Berlino...sono una donna senza zavorre io, una che si vive il mondo. Ricca? Ma certo che non sono ricca! E abbassa la voce, sei fuori? Non ho mica un grande appartamento a Piazza di Spagna mi sembra. Vivo qui, in Via del Pigneto, sull'area pedonale, tra artisti come me, persone semplici, senza troppe pretese. Ini questo quartiere poi si vive troppo bene, un tripudio di locali, gente fica, buona musica. E poi è un quartiere popolare, mi fa sentire come se fossi... al centro di un film di Pasolini, ecco! Ma come brutto? Ma sei pazza? Il Pigneto è la Roma vera, multietnica. Qui si respira la vera aria decadente di questa città, l'odore del couscous, lo zenzero, la marijuana fumata in finestra...
E adoro gli africani seduti agli angoli della strada! Una volta i senegalesi che abitano nel mio palazzo mi hanno anche invitato a pranzo a casa loro, pensa, vivono in sette in un monolocale, ma quanta diginità nei loro gesti! Guarda: ho ancora la pelle d'oca... E comunque la cucina africana è la cucina più buona del mondo, altro che quella italiana. E mi hanno fatto quella cosa meravigliosa, com'è che si chiama....Samosa, una patata credo fritta in non so quali spezie....Ma che indiano, ti dico che è un piatto senegalese! Lo saprò meglio io no, che ho i vicini senegalesi, che dici?!?! E poi sono stat tre volte in Africa io, no niente Sharm che fa troppo tamarro: una volta in Kenia dove ho fatto il safari e poi a Tunisi e Marrakesh. Scusa ma non le hai viste le foto in camera? Quelle di me che sono davanti alla moschea con la mini di pizzo bianco... Dove io e Ila  abbiamo quei capelli pazzeschi superbiondi! Lasciamo perdere va...Dicevamo? Ah si: altra cosa importantissima è sapere quali argomenti toccare: la religione va sempre moltissimo; adesso però non bisogna più parlar male del cattolicesimo, adesso la frase di grido è "Io credo nel rispetto" oppure "Io rispetto ogni fede". Oovviamente devi essere buddista se vuoi essere davvero a cavallo dei tempi e,  fon-da-men-ta-le, devi fare yoga: Kundalini, Hatah, quello che preferisci, l'importante è farlo, e ovviamente parlarne: ogni tanto inserisci nella frase la parola "meditazione" che volendo puoi barattare con i termini "autodisciplina" o "concentrazione" o, se proprio vuoi esagerare, con la parola "ascetismo", ma rischieresti di essere fraintesa.
Ovviamente devi diventare immediatamente vegetariana, ma se proprio ami mangiare animali morti, puoi fare il vegetariano spurio . Ma come cos'è? Il vegetariano spurio è quello che non mangia la carne ma  non rinuncia al pesce. E se poi qualcuno ti chiede perchè, puoi sempre buttarla sullo scientifico, dicendo che non è ancora dimostrata alcuna capacità affettiva nei pesci....anche se Nemo effettivamente potrebbe costituire un'eccezione....Ah, fondamentale: adora pubblicamente i cartoon di animazione, ma solo Pixar e Miyazaki, guai a te se ti sentono parlar bene di altro. Apprezza poi , ma con cautela, i fumetti - se ti esalti troppo rischi di farti scambiare per una sfigata da gioco di ruolo- meglio se d'autore e meglio ancora se, per indicarne il diegnatore ti rivolgi a lei o lui che sia chiamandolo "Fra"..."Non hai mai letto Frà? No va beh, se lo leggi impazzisci". Aspetta aspetta...Martina non girarti. Non riesco a spiegarmi come, mia cara, ma c'è un tipo che ti guarda. E non è nemmeno male! Vedi che i miei consigli servono? Oddio viene verso di noi...Giacca scura, maglia in cotone a girocollo, sciarpa colorata un pò appariscente ma si può fare, jeans un po troppo stirato, oddio, scarpe inguardabili, ma il ciffo è davvero da competizione. Eccolo, lascia parlare me.
Scusa ma non è il momento, magari un'altra volta eh? Come vedi stiamo parlando io e la mia amica qui, quindi qualsiasi cosa tu stia per dire la risposta è: risparmiaci le tue frasi da rimorchio, non abbiamo tempo per le tue banalità. Non ho capito: la sciarpaa dici...? Ah, grazie, non l'avevo vista...Uh si è sporcata tutta...Grazie mille...ciao eh...e grazie ancora... Oddio che figura Martina! Andiamo via subito da qui, ok? Martina dove sei finita? Martina?  Sfigata.

sabato, dicembre 10, 2011

Motore... Partito...E...Azione!

Dammi da bere Jack. Liscio, il ghiaccio è per i finocchi. E tu che cazzo hai da guardare, vecchio barbone? Ecco, bravo. Ti ho mai parlato di Marthy, Jack? Non me ne fotte una sega che non ti chiami Jack, ti ho chiesto se ti ho mai parlato di Marthy. Era una forza della natura quel bastardo, non lo fottevi eh, neanche se ti ci mettevi d'impegno. una volta eravamo davanti a quei fottuti poliziotti alla frontiera e lui mi fa "Tieniti forte bello, adesso ti faccio vedere io come si sta al mondo" e bam! Una botta secca e ha spaccato le sbarre, capisci, quelle fottute sbarre sono andate in pezzi in un istante e quei codardi sono rimasti così, con la bocca aperta, senza reagire tanto erano sorpresi. E sai cosa m'ha detto quel bastardo di Marthy mentre scappavamo, eh? "Sbaglio o ho visto una mosca cagare nella bocca di quel fottuto piedipiatti?"... Che fottuto bastardo quel Marthy...
Stooooop.
Ok, la rifacciamo, Anna, ritocca la faccia di Bob, non lo vedi che è lucido? Pam, datti una mossa, porta l'acqua a Bob, Bob come ti senti bello, eh? Te la senti tua, che dici? Io però lo vedo un pò più rilassato, meno "cowboy solitario"...Secondo me dovresti farlo meno...come ti posso spiegare...meno carico ecco: duro si, ma con una punta di dolcezza...e poi questo povero barista, scusi com'è si chiama? Paul. Ecco, Paul, Paul vieni qui. Ti posso dare del tu, vero Paul? Ecco, bravo. Bob, Paul, questo viso, è il primo viso che vedi dopo tanti giorni di cammino! Sorridigli per dio, sii gentile... Non vuoi mica farlo scappare a gambe levate dico io, giusto? Perfetto... Ah e poi lui...com'è che si chiama questo? Hey, signor comparsaaaa? Sveglia eh! Com'è che ti chiami? Qualcuno sa dirmi come si chiama quest'ameba? Cornelius? incredibile...Comunque Cronelius, dio santo, partecipa pure tu! Tu sei... il cuore della scena! non te l'ha mai detto nessuno che senza di voi, voi che siete nello sfondo, il cinema sarebbe piatto, senza sfumature? un cazzo di cowboy dentro un cazzo di bar dove non c'è nessuno...a chi interessa? ma invece ci sei tu, il grande Cornelius, la voce del popolo! Cornelius, gli occhi dell'uomo comune, la normalità che invade l'eccezionalità, la realtà che sfonda la finzione! E' chiaro? Cornelius!!! Ma che cazzo...oh cristo! Chi ha dato del whiskey a questo coglione? E' ubriaco fradicio! Portate via questo ubriacone! Eh no J.J....questo lo bevo io ... Pronto Al!!!Dove cazzo sei?? Attaccato al mio culo devi stare Al, devi diventare il mio perizoma del cazzo Al, è chiaro? Chiama Glenn e digli che abbiamo un intoppo, la comparsa si è ubriacata e adesso ci serve al volo un sostituto..Non me ne frega un cazzo del tuo piano delle spese Al, voglio una cazzo di comparsa di 90 anni e con la barba lunga entro 10 minuti qui sul set, ho detto 10 minuti, non uno di più, è chiaro?
Stoooop.
Benissimo, sei...Guarda davvero non trovo le parole...L'intensità che mi trasmetti dio, è così convolgente...Davvero, dovrebbero darti un Oscar..Ma certo che dico sul serio. Il pezzo in cui ti avvicini al vecchietto poi, wow, e la telefonata con Al...  roba da Eastwood, dico sul serio...Non mi fraintendere eh, non per l'aspetto, Eastwood in confronto a te sembra tuo padre...tuo nonno ecco. Guarda che pelle che hai... posso....permetti? Senti, senti...un infante, dico davvero. Non è che mi hai dato documenti falsi per paura di essere troppo giovane per la parte, eh Sam? Sei incredibile, dico sul serio, incredibile, Connie, non credi che Sam sia incredibile? Vedi, anche Connie dice che sei incredibile Sam.
And cut!
Geniale! Geniale! Woody, fatta abbracciare....non fraintendermi ma io... sono pazzo di te! ragazzi, voi non siete pazzi di lui? Quello stile, questi continui"dico sul serio"...e il balbettio...una forza della natura, un regista moderno, affabile, un professionista. Basta con questi stereotipi poi del regista dittatore. Sei grande, anzi, sei il più grande di tutti!
E stop!
Ma cos'è sta merda? Ma chi cazzo l'ha scritturato questo demente? ma ti sembra un produttore credibile questo? Eh?? E poi Woody...non ti premetto di usare il mio film per farti leccare il culo a qualche ebreo di Hollywood, brutto bastardo! Toglietemi questo imbecille da davanti agli occhi...Jack! Dove cazzo ti sei nascosto! Bravo, vieni qui. Tienimi a bada il gregge, ho bisogno di pensare. Dammi da bere Jack. Liscio, il ghiaccio è per i finocchi. E tu che cazzo hai da guardare, vecchio barbone?

venerdì, dicembre 02, 2011

Passami Alessia

‎"Pronto?"
"Che è Alessia?" 
"No, ha sbagliato numero" 
"No, cerco Alessia" 
"Appunto: io non sono Alessia" 
"E chi sei?" 
"No, chi è lei!" 
"Io sono amica di Alessia, me la passi?"

martedì, novembre 29, 2011

Scottature

"Quindi mi faccia capire, adesso per l'attivazione ci metterà quanti giorni?"
"'n che senso me scusi.."
"Tra quanto potrò telefonare, navigare?"
"Ma guardi io non ne so gnente de ste cose: io so tecnico Telecom e non voglio sapere altro"
"Ho capito ma adesso lei mi attiva la linea direttamente?"
"Guardi io non mi allargo nelle cose che non sono di mia competenza, io non so gnente, nè come si chiama lei, nè che deve fare...poi scusi, lei che deve fare?"
"Il nuovo contratto telefonico e la nuova linea adsl..solo che non so nemmeno quale sia l'operatore con cui hanno deciso i miei capi di stipulare il nuovo contratto..."
"Nun me faccia ste domande che io nun so gnente: guardi qua, guardi: io manco er nome suo so, lei per me è: Acome  Ancona,R come Roma, F come Ferrara, S come..."

lunedì, novembre 21, 2011

Leggera schiumetta


..e mentre sei in fila per prelevare guardi la gente che affranta accartoccia le ricevute del saldo. "La pensione li mortacci vostri..." e con rabbia le getta a terra"Guardi che c'è il secchio qui!""Ma vaffanculo, và.."; senti i sospiri degli anziani "E adesso come facciamo?"e pensi che sto paese sta andando a rotoli"A tre anni dovevo iniziare a lavorare, altro che laurea..". Poi tocca a te, ti avvicini al bancomat e sullo schermo una leggera schiumetta. E' uno sputo.

lunedì, settembre 26, 2011

Lavoratore vs CGIL...indovina chi vince?

"Salve buongiorno, parlo con la cgil?"

"Chi sarebbe?"

"Una tesserata in cerca di risposte"

"E vedemo se ce l'ho ste risposte"

"Senta, io chiamo per avere delucidazioni in merito al ricorso fatto all'Inps per il sussidio di disoccupazione, sono un'assistente alla regia..."

"Ho capito...e guarda, che te devo dì, stamo 'n trattativa..."

"Cioè?"

"Praticamente stamo in attesa de sviluppi..."

"Ho capito, voglio sapere a che punto siete, cosa succede."

"Praticamente è successo che sò state escluse tre categorie dal sussidio: attori, registi e i cosi, come se chiamano, direttori de la fotografia."

"Ma io sono un'assistente alla regia"

"E lo vedi che siamo d'accordo?"

"Ma d'accordo di che mi scusi?!Voglio sapere cosa è stato deciso, a che punto siete, se andiamo in causa..."

"E questo ce lo dirà l'avvocato..."

"Ho capito, ma quando???"

"La prossima settimana"

"Ma sono 4 mesi che mi dice la prossime settimana!"

"Ho capito chicca bella, ma quello è avvocato, pò esse pure che mò me chiama e rimanda de altre 3 settimane, che ne so io? Manco je poi menà che quello poi te manna ar gabbio...ahahahahah..."

Riporto la conversazione perchè:

1 - ho le palle piene di essere presa per il culo

2 - voglio vedere i vecchi al parco! A giocare a bocce! Scrostatevi da queste cazzo di poltrone!

3 - Pretendo una cultura minima per chi occupa posti di potere: il mio indennizzo davanti ad una ingiustizia e alla violazione di un mio diritto non può essere nelle mani di uno che non sa nemmeno parlare l'italiano!

4 - essere di sinistra non significa essere omertosi, ma significa iniziare proprio con il ripulire i propri organi di tutela da gente come questa!Vergognaaaaa!

venerdì, settembre 23, 2011

Caffelatte e cornetto, grazie.

Via Livorno, ore 9.45. Come tutte le mattine cerco di combattere il sonno con cornetto e caffelatte. Ce la posso fare, lo sò. Il barista cabaretista anche stamattina non mi molla un momento"Ao, ma ch'hai dormito su 'n arbero?". Romani...Entra una donna, circa 70 anni, 1.50 a dire tanto, carrello della spesa beige e voluminoso apparecchio acustico. Saluta alzando la mano, il carbar...il barista subito (bonariamente)"Aaaaaa....Ecco l'acqua!" La signora lo guarda e gli fa la liunguaccia, si mette in punta dei piedi per vedere meglio i cornetti e scuote la testa delusa. "Mò che c'hai da dì vojo sapè? Che voi? Marmellata? Cioccolato? Che voi dì! C'avemo tutto..." E l'altra "Frutti de bosco!" "Se va beh, famo tamarindo e maracuja e stamo pari!" la signora gli fa segno di andare a quel paese e sorride avvicinandosi al bancone. Per oggi si accontenterà del cioccolato. "MA Giovanni? 'Ndò l'hai lasciato?" " E 'ndò l'ho lasciato...sta a arivà...s' fermato a buttà la differenziata" "A Marì io te lo dico, j'ho organizzato 'na seratina sta settimana che è la volta bona che se ne va de casa... Dù ventenni, ma belle Marì! E pure piene de sordi!" "Aaaaa questo...la fai finita cò ste frescacce? Guarda che Giovanni sta tanto bene a casa cò me!" "Se se...te lo dice a te, te lo dice... Tutte le volte che me chiama a me me dice sempre che non vede l'ora d'annassene da casa, che c'ha voja de vive! A Marì, e tocca che te ne fai 'na ragione..." Maria per la prima volta sembra davvero stizzita: a lei questa storia che Giovanni se ne vuole andare di casa non le va giù. Eppure, penso, il figlio avrà almeno 40 anni, sarà uno di quei ragazzoni mai cresciuti senza capelli ma con la camicia sempre stirata di tutto punto. Errore. Errore perchè poi Giovanni entra dalla porta e non sarà più alto di 1.60 e soprattutto non avrà meno di 80 anni. Maria lo prende teneramente per mano e gli dice in un orecchio "A Giovà... sto scemo me stava a dì che me volevi lascià...". Poi uno dice che l'amore non esiste.

lunedì, settembre 12, 2011

Raccontino cinematografò(che fu)


Mi sveglio da due settimane tutti i giorni alle 6.30, mangio, mando mail, faccio la doccia,
cerco di sistemare al meno peggio la stanza, chiamo mia madre e poi inizio la trafila dello
scambio di mail e telefonate con l'agenzia che ci porta le comparse, che più o meno si
articola così:
"Quante bionde mi porti?"
"Sette su dieci"
"Sette sono poche, ne voglio almeno 8..ma sono belle?"
"Alcune sono molto carine"
"Ho capito sono brutte"
"Il mondo non è fatto di sole belle"
"I film si!"(Il fatto che io non sia minimamente d’accordo con la mia bocca non ha alcuna
importanza).
Mi preparo ad uscire, aspetto quel maledetto del mio collega che, oltre a non fare quasi
niente sul set(a parte le canne appena cala la notte, convinto che nessuno si accorga
del fatto che gli si orientalizzino immediatamente gli occhi),  si presenta ogni giorno con un ritardo medio di 20 minuti. Da lì inizia la corsa al set, si arriva, si saluta, si inizia, con grande educazione e sorrisoni, a mettere una fretta incredibile a truccatori e parrucchieri,  affinchè preparino gli attori
velocissimamente(questo solo dopo aver convinto gli attori a scendere dal camper, che ,
spesso, è la parte più difficile...); poi inizia la mediazione con il set: la radio che abbiamo in
dotazione inizia a sbraitare "Portami gli attori...come non sono pronti!?Non diciamo cazzate! Allora abbiamo sbagliato tutto! Sono pronti gli attori? Ancora no?!!? Va beh ragazzi, abbiamo buttato la giornata..."Tutto questo continua incessantemente fino a quando gli attori non sono pronti(delle volte ci vogliono ore).

Si inizia a girare: missione dell'assistente alla regia è quella di guardare malissimo
chiunque parli/rida/si muova/giochi con le monetine che ha in tasca, abbia il cellulare acceso,
insomma chiunque sia un potenziale fastidio acustico, minacciandolo con frasi tipo
"Signori silenzio!" oppure il democraticissimo"Il silenzio vale per tutti!", il polemico "Ce la faremo a stare un pò zitti?" il tutto alternando frasette da maestrina frustrata tipo "Finchè non mi sentite urlare non ce la fate proprio a fare silenzio!".
Si può poi respirare per un minuto, due se la scena è lunga.
Finita la scena riparte la giostra: attori cambiati, poi di nuovo a "trucco e parrucco";
la radio ricomincia a sbraitare e di nuovo si media, si fa del pressing lieve, poi sempre più intenso,
poi ancora di più, finche si ottiene il risultato: andare sulle palle a tutti.
Si ricomincia a girare, ma stavolta è quasi ora di pausa(in media il nostro regista gira 1
scena in 3/4 ore)e giunge il momento del quesito filosofico più importante del mondo : cosa mangeranno gli attori?
L'assistente alla regia ha il compito di avvicinare discretamente tutti gli attori, sottoporre ancor
più discretamente la lista con la possibilità i cestini e riuscire ad estorcere l'informazione nel minor
tempo possibile. Dettaglio: tutto questo va fatto mentre si gira, e ad ogni stop si entra
in competizione con tutti i reparti che lavorano con gli attori(ovvero costumi, trucco
e parrucco appunto)che, e non ne capirò mai il motivo, si gettano come mosche
impazzite sui malcapitati di turno, emettendo urletti incomprensibili ogni volta che notano
qualcosa fuori posto(due giorni fa la truccatrice voleva farci girare di nuovo una scena
perchè l'attrice aveva un capello davanti alla bocca); l'assistente alla regia, che conta
come un pidocchio in una fattoria, riesce finalmente a sottoporre la lista e puntualmente si sente tuonare alle sue spalle "Che cazzo faiiiiiiii!!! Non lo vedi che stiamo lavorando?!?!?
Sempre con questi cestini!! Perché non vai a lavorare al ristorante se ti piace tanto
pensare al pranzo?!??!", o simili dolcezze... Quello che i tuonatori a tradimento
non sanno, è che fuori, davanti al famigerato"cestinaro"pian pianino tutti i reparti della troupe si stanno mettendo in fila fregandosene altamente del fatto che non sia stata
ancora data la pausa...  Il classico è il seguente: si atterra un trucco, si sorpassa un
parrucco e si raggiunge lo scopo ordinazione-attore ignorando urla ed insulti vari, si arriva
davanti al cestinaro con lista alla mano(4 menù tra cui scegliere,15 attori al giorno da
sfamare+ regista+ amici vari)e puntualmente lui, con un certo sadismo nella voce ti guarda
e dice "E certo, la prossima volta viè all'una de notte, così vedi che c'è rimasto..."
modo cortese per informarti che i primi 20 minuti della pausa li passerai a spiegare agli
attori perché hanno chiesto un "frutta e formaggio", e si ritrovano invece un "rosso" o un
"vegetariano"...

Di nuovo si respira, ma bisogna sempre sparire dietro un cespuglio, un'auto, qualsiasi
cosa che riesca ad escluderti allo sguardo altrui: tutti hanno almeno una domanda da fare a
pausa, e la troupe è di circa 40 persone, attori esclusi.
Finisce pausa esattamente nell'istante in cui riesci a raggiungere la tazza del bagno,
ridotto ormai in condizioni disastrose; ti cali i pantaloni e la radio puntualmente esplode in
un "valentinavalentinavalentinavalentina"(il mio capo ha la capacità di ripetere il mio nome
per 50 volte di fila senza mai prendere fiato). La risposta migliore in questi casi sarebbe
il rumore dello sciacquone, ma la tentazione della vendetta viene immediatamente
scanzata dal ricordo dei mesi di disoccupazione trascorsi ad elemosinare anche solo una
"giornatina" e improvvisamente ritorni ad essere il migliore amico dell’uomo-aiuto,
esattamente come fossi il suo fedelissimo cane. ”Eccomi, arrivo subito”e tutto questo lo dici
tenendo con una mano la radio, gli stralci, il maglione che avevi legato in vita e con l’altra
il cappotto, il cappello,e con l’altra(si, si tre mani, perché?!) la sciarpa, i guanti, il pranzo.

Riparte la giostra: ri-trucco e ri-parrucco per tutti gli attori, ri-cambio dei vestiti, ri-risoluzione
dei vari piccoli problemi quotidiani tipo:
"Mi si è scaricato il telefono, mi trovi un carica batterie del Samsung modello nuovo,
attacco rettangolare? Velocemente grazie..."
oppure"Scusa cara(dove il cara sostituisce il tuo nome che ovviamente ignorano)
potrei avere un cappuccino con latte parzialmente scremato?..Non è un problema,
vero?!"(Solitamente sono le 3 di notte) o anche"Potresti telefonare a mia moglie e
spiegarle come venire sul set? Sai, siamo di milano e lei non è abituata a guidare a
Roma..il taxi? no, dai, ci sono i bambini...magari resta al telefono con lei per tutto il tragitto
e spiegale passo passo che strada deve fare...ti dispiace?".

L'urlatore radiofonico ricomincia ad inveire, inutile spiegare che mentre lui suda le sue sette camice
davanti al set in preparazione tu stai correndo al bar(e dove mai sarà un bar aperto
a quest'orar??) mentre guidi la signora Tal de Tali sul set fingendo di sapere
esattamente dove si trovi e continuando a chiedere, senza che la donna al telefono se ne
accorga, un cazzo di carica battarie del Samsung attacco rettangolare a tutta la troupe...

Sei a cavallo: la signora è arrivata, il cappuccino caldo nelle mani, il carica batterie... ecco quello
no, ma pazienza.. Torni ai camerini, dove gli attori sono quasi pronti, precedi l'urlatore
radiofonico con un bel "Sto per portare gli attori sul set" evitando appositamente di fare
supposizioni sul minutaggio. I divi scendono dal camper trucco. Come Mosè ti fai strada tra le
ali di macchinisti, elettricisti, truccatori, parrucchieri, autisti, comparse e consegni gli
attori. Il regista è nervoso, continua a chiederti come mai ci hai messo tanto(pure!!!!!),
se sei sicura di essere in grado di fare questo lavoro, etc... Sussurri il tuo millesimo "vaffanculo"
col sorriso stampato sulle labbra e gli occhi da cerbiatta e guadagni la posizione più
privilegiata: accanto alla macchina da presa.

A questo punto ciò che ti si richiede è di essere una sorta di pappagallo poco pensante: mentre con un orecchio ascolti le richieste dell'operatore("la signora in verde me la metti a destra i signori in giacca e cravatta li spostiamo sul fondo via la truccatrice lo stativo è in campo via la truccatrice no lì la
signora col maglione blu non può stare, fai la controfigura dell'attrice via la truccatrice ho
detto)con l'altro ascolti e soprattutto RIPETI simultaneamente ed in forma decisamente
più educata gli urlacci del regista che, davanti al monitor chiede a sua volta di costruire,
spesso in maniera diametralmente opposta all'operatore, l'inquadratura("Ma che cazzo ci fa la
signora col maglione verde lì? Deve andarsene a fanculo dall'altra parte!!E quei coglioni in giacca? li vogliamo mandare in africa???). Il terzo orecchio(stessa storia che per le mani, gli assistenti alla regia ne hanno almeno tre)lo dedichi al direttore della fotografia, il quale si muove a scatti davanti alla
macchina continuando spasmodicamente e misurare la luce e a dirigere i suoi elettricisti.
Siamo quasi pronti, e un bravo assistente alla regia si accorge di questo da un'inconfutabile certezza: tu sudi e intorno a te quasi tutti, a parte l'aiuto e il regista ridono e scherzano.
L'aiuto ti guarda, si sculaccia due volte e fa"Qui devi stare, attaccata qui! Che stai facendo
là????". Ah. Chiesto il silenzio, chiamato motore, si gira.

Ecco il primo ciak, il secondo, il terzo, il quarto, il decimo...e toh, ecco anche l'orologio
che inizia a scorrere: sull'odg(l'ordine del giorno, ovvero il programma dettagliato della
giornata) c'è scritto che si finirà per le 23...ecco le 23...le 23,15...e 40...mezzanotte...ma
si, facciamo un'altro taglio, direi che è proprio il caso...

Altra grande svolta del lavoro nel cinema sono le "golden": ogni ora di straordinario trascorsa a girare viene pagata decisamente bene, una di quelle cose che, nonostante pesino sul momento(dopo 10
ore sei decisamente cotto), diventano quasi simpatiche nel ricordo quando le vedi
quantificate sulla busta paga...tutto questo ovviamente vale per tutti, TRANNE che per il
reparto regia e per quello di produzione, quindi l'assistente e l'aiuto non godono di alcun
beneficio dal prolungarsi dell'orario di lavoro...

Finalmente la frase riecheggia nell'aria"Signori grazie a tutti, abbiamo finito"...finito...si
fa per dire...

Compito dell'assistente a questo punto è "solo" quello di:
1 - accertarsi che ogni attore abbia ricevuto e risposto con successo alla convocazione per il giorno
successivo(se è un venerdi vanno fatte anche le precall, ovvero vanno pre-allertati tutti gli
attori che gireranno nella settimana successiva)
2 - aiutare la produzione ad organizzare la dipartita di tutti gli attori
3 - rispondere alla solita tempesta di domande/proteste/suggerimenti/consigli/moniti da parte di tutti i reparti riguardo al giorno successivo.

Ciliegina sullatorta è poi l'allarme, sempre dato rigorosamente in radio "Qualcuno ha visto lo zaino
del regista?".Fiato sospeso per 5 secondi, poi la radio continua "Valentina, non è che
andresti..." Eccomi, sono già sul set, a frugare tra le sedie, tentando di ricordare dove ho
visto per l'ultima volta lo zaino, davanti ai monitor non c'è, sul tavolo dove ha mangiato il
regista nemmeno, dietro il carrello del fonico neanche..Cazzo...Qui nemmeno, neanche
qui... Corro giù per le scale, arrivo nel piazzale sperando che il regista mi dia qualche
indicazione e, toh, lo vedo sfrecciare in macchina con l'autista.."E lo zaino?"chiedo ad alta
voce ad una macchina che nemmeno decelera ;"Tranquilla" risponde qualcuno "Ce l'aveva già in macchina, non te l'avevano detto?".
A-ri-vaffanculo.

giovedì, settembre 08, 2011

Colloquio

V:"Quindi raccontami un pò di te"
F:"Beh, io ho studiato a Roma, Bologna, Napoli, ho fatto un sacco di corsi, workshop e stage; diciamo che quella della recitazione per me è proprio una passione, ma da sempre eh! pensa che quand'ero piccola me lo dicevano tutti"Te da grande devi fa l'attrice!" e c'avevano ragione! Guarda, non è per niente, io le persone che fanno le finte modeste non le sopporto proprio, però è la verità: io sono brava. ma mica lo dico io, eh! Lo sai chi me l'ha detto? Michele Placido! E, voglio dire, lui ci capirà qualcosa di attori, te che dici?"
V:"Hai lavorato con Michele Placido?"
F:"Si. Ho fatto un workshop dove lui faceva praticamente il tutor, ci guidava nella recitazione, ci aiutava a capire i punti deboli..Insomma, un'esperienza pazzesca..."
V:"Wow. E che ti ha detto Placido?Che consigli ti ha dato?"
F:"Intanto mi ha detto "non si deve mai smettere di studiare" ma con quegli occhi così profondi madonna, quasi svenivo, te lo giuro! Poi lo vedevo che quando ho fatto il mio pezzo - perchè praticamente in questo workshop dovevamo portare un monologo di un film e lui ci doveva dirigere...ma non solo teatralmente, eh, proprio al livello cinema. E insomma io ho portato un pezzo da "Il diario di Bridget Jones"...c'hai presente il pezzo troppo fico in cui lei mezzo parla da sola e presenta Marc Darcy a Perpetua?"
V:"Si, mi pare di si"
F:"Ecco, quello. E, non lo dico per vantarmi, ma Michele rideva come un matto! E pure gli altri del corso eh, tutti si sono divertiti parecchio, perchè io lo so qual'è la dote mia: io c'ho proprio la comicità!"
V:"Quante persone eravate a corso?"
F:"Ma guarda, mi sembra 25 o 35, adesso non mi ricordo bene bene..."
V:"E quindi gli sei piaciuta, ti ha dato consigli sulla recitazione...?"
F:"M'ha detto solo una cosa"Bella mia e io che ti devo dire? Questa è una carriera molto difficile, bisogna avere anche un pò di fortuna, non solo la bravura!"... e io je stavo pè risponne, scusa, risponde "e che che ne sò io, Michele Placido sei te!"...ma poi figurati ero così emozionata il giorno che è venuto...
V:"Che vuol dire "il giorno che è venuto"? Ma non lo teneva lui il workshop?"
F:"Si si che lo faceva lui, è solo che quello è Michele Placido, non è che c'ha tempo de stare per due giorni a lavorare con noi! Quindi lui veniva tutti i giorni alla fine del corso per un'oretta, certe volte pure due, e ci guardava...Comunque per tornare al discorso di prima, se devo ditte la verità all'inizio c'ero rimasta pure un pò male, voglio dire, uno paga tutti quesi soldi - per carità, ben spesi eh, mica dico niente - però comunque un pò di soldini sono, per lavorare con Michele Placido e lui ti dice solo questo?! Però poi il nipote, che praticamente sta così con lo zio e che c'ha 'n agenzia pure lui, m'ha detto che comunque secondo lui ho fatto una bella impressione, si insomma, che mi sono fatta notare per le mie..aspetta com'è che ha detto"per le mie capacità di immedesimazione nel personaggio"..Va beh, non ti dico quanto sono stata felice...Perchè poi adesso sta preparando un film, lo sapevi? E' tipo un film su coso, oddio come se chiama.. quello morto dai che l'hanno ammazzato i mafiosi per ripicca...Va beh, mo non me viene...Te lo sai come se chiama? Va beh, te sei 'n agente è chiaro che lo sai, è il lavoro tuo... "
V:"No, veramente non lo so... Magari ti ha dato una notizia in anteprima, o magari si riferiva al film dell'anno scorso, magari ti sei...confusa? "
F:"Non mi pare proprio che mi sono confusa. Mi pare molto di più che te non lo sai e basta. Ma mica è per forza colpa tua, eh; magari è che sei ancora troppo poco conosciuta e certe cose a te manco t'arrivano... mi dispiace, perchè io comunque sono alla ricerca di un agente che creda in me e che abbia le conoscenze giuste per darmi quella spinta verso il successo che fino ad ora ancora non ho trovato, e sinceramente se tu nemmeno sai il nome del titolo del film di Michele mi sa che questa agenzia non è proprio quella giusta per me... ma guarda, io l'avevo capito subito, scusa se te lo dico, ma me sembri un pò troppo giovane pè fa un lavoro così, e poi voglio dire: te chi c'hai de famoso in agenzia?"
V:"Mah, guarda, di famoso come lo intendi tu nessuno sicuramente"
F:"Non è che ce stanno tanti modi pe esse famoso eh: quanti dei tua so riconosciuti pè strada? Nessuno vè...lo sapevo.. Va beh, io te posso solo augurà in bocca al lupo, e non te preoccupà che se divento famosa e se rincontramo te saluto, che io comunnque resto sempre una ragazza semplice."

Punto di vista

Eppure ci siamo incontrate per caso. Giravo distrattamente da quelle parti, in cerca di qualcosa da bere. Il tuo odore, fu lui ad assalirmi alle spalle e non potei ignorarlo; tornai sui miei passi e ti vidi: bianca, morbida, con le tue forme generose. Ebbi paura di spaventarti, ero certa che mi avresti scacciata in malo modo, purtroppo accade spesso a quelle come me, quindi decisi di appostarmi poco lontana e guardarti, gustarti con gli occhi... Faceva molto caldo e ogni tanto una goccia di sudore scendeva delicatamente sulla tua schiena, la rigava appena , per poi perdersi tra le stoffe della profonda scollatura. Iniziai la mia danza girandoti intorno lentamente, tu non ti accorgesti di nulla. Sfiorai il tuo collo di madreperla per un istante, ma eri troppo distratta dalle stupide chiacchiere di un tipo magro ed impestato di colonia scadente per accorgerti di me. Ti sfiorai la mano. Fissai il seno generoso che traballava tra i sussulti delle tue risate come scosse telluriche di puro piacere... Non potevo resistere oltre, mi tuffai su di te. Zzzzzzzz.

lunedì, luglio 04, 2011

Povero il mio paese

Prati: 5 persone fermano e atterrano un ragazzo straniero che ha appena rubato un cellulare.Vedendoli placcare l'altro a terra sedendoglisi sul petto e vedendoli decisamente su di giri,intervengo dicendogli che per legge non lo possono picchiare,non esiste la legge del taglione in questo paese;dopo essere stata chiamata "zecca di merda",dopo che il più simpatico dei due,che si spaccia per un poliziotto(alla mia richiesta di vedere il tesserino sa solo rispondermi "levate dai cojoni")mi dice"speriamo che uno de questi viene a casa tua e te violenta",intervengono altre 3 persone dicendo nell'ordine:



1 -è tutta colpa dei comunisti come te



2 -vai a scrive su Repubblica



3 - quelli come te so i primi che entrano nelle case a rubà.



Povera la mia Roma, povero il mio paese.