Lettori fissi

lunedì, settembre 26, 2011

Lavoratore vs CGIL...indovina chi vince?

"Salve buongiorno, parlo con la cgil?"

"Chi sarebbe?"

"Una tesserata in cerca di risposte"

"E vedemo se ce l'ho ste risposte"

"Senta, io chiamo per avere delucidazioni in merito al ricorso fatto all'Inps per il sussidio di disoccupazione, sono un'assistente alla regia..."

"Ho capito...e guarda, che te devo dì, stamo 'n trattativa..."

"Cioè?"

"Praticamente stamo in attesa de sviluppi..."

"Ho capito, voglio sapere a che punto siete, cosa succede."

"Praticamente è successo che sò state escluse tre categorie dal sussidio: attori, registi e i cosi, come se chiamano, direttori de la fotografia."

"Ma io sono un'assistente alla regia"

"E lo vedi che siamo d'accordo?"

"Ma d'accordo di che mi scusi?!Voglio sapere cosa è stato deciso, a che punto siete, se andiamo in causa..."

"E questo ce lo dirà l'avvocato..."

"Ho capito, ma quando???"

"La prossima settimana"

"Ma sono 4 mesi che mi dice la prossime settimana!"

"Ho capito chicca bella, ma quello è avvocato, pò esse pure che mò me chiama e rimanda de altre 3 settimane, che ne so io? Manco je poi menà che quello poi te manna ar gabbio...ahahahahah..."

Riporto la conversazione perchè:

1 - ho le palle piene di essere presa per il culo

2 - voglio vedere i vecchi al parco! A giocare a bocce! Scrostatevi da queste cazzo di poltrone!

3 - Pretendo una cultura minima per chi occupa posti di potere: il mio indennizzo davanti ad una ingiustizia e alla violazione di un mio diritto non può essere nelle mani di uno che non sa nemmeno parlare l'italiano!

4 - essere di sinistra non significa essere omertosi, ma significa iniziare proprio con il ripulire i propri organi di tutela da gente come questa!Vergognaaaaa!

venerdì, settembre 23, 2011

Caffelatte e cornetto, grazie.

Via Livorno, ore 9.45. Come tutte le mattine cerco di combattere il sonno con cornetto e caffelatte. Ce la posso fare, lo sò. Il barista cabaretista anche stamattina non mi molla un momento"Ao, ma ch'hai dormito su 'n arbero?". Romani...Entra una donna, circa 70 anni, 1.50 a dire tanto, carrello della spesa beige e voluminoso apparecchio acustico. Saluta alzando la mano, il carbar...il barista subito (bonariamente)"Aaaaaa....Ecco l'acqua!" La signora lo guarda e gli fa la liunguaccia, si mette in punta dei piedi per vedere meglio i cornetti e scuote la testa delusa. "Mò che c'hai da dì vojo sapè? Che voi? Marmellata? Cioccolato? Che voi dì! C'avemo tutto..." E l'altra "Frutti de bosco!" "Se va beh, famo tamarindo e maracuja e stamo pari!" la signora gli fa segno di andare a quel paese e sorride avvicinandosi al bancone. Per oggi si accontenterà del cioccolato. "MA Giovanni? 'Ndò l'hai lasciato?" " E 'ndò l'ho lasciato...sta a arivà...s' fermato a buttà la differenziata" "A Marì io te lo dico, j'ho organizzato 'na seratina sta settimana che è la volta bona che se ne va de casa... Dù ventenni, ma belle Marì! E pure piene de sordi!" "Aaaaa questo...la fai finita cò ste frescacce? Guarda che Giovanni sta tanto bene a casa cò me!" "Se se...te lo dice a te, te lo dice... Tutte le volte che me chiama a me me dice sempre che non vede l'ora d'annassene da casa, che c'ha voja de vive! A Marì, e tocca che te ne fai 'na ragione..." Maria per la prima volta sembra davvero stizzita: a lei questa storia che Giovanni se ne vuole andare di casa non le va giù. Eppure, penso, il figlio avrà almeno 40 anni, sarà uno di quei ragazzoni mai cresciuti senza capelli ma con la camicia sempre stirata di tutto punto. Errore. Errore perchè poi Giovanni entra dalla porta e non sarà più alto di 1.60 e soprattutto non avrà meno di 80 anni. Maria lo prende teneramente per mano e gli dice in un orecchio "A Giovà... sto scemo me stava a dì che me volevi lascià...". Poi uno dice che l'amore non esiste.

lunedì, settembre 12, 2011

Raccontino cinematografò(che fu)


Mi sveglio da due settimane tutti i giorni alle 6.30, mangio, mando mail, faccio la doccia,
cerco di sistemare al meno peggio la stanza, chiamo mia madre e poi inizio la trafila dello
scambio di mail e telefonate con l'agenzia che ci porta le comparse, che più o meno si
articola così:
"Quante bionde mi porti?"
"Sette su dieci"
"Sette sono poche, ne voglio almeno 8..ma sono belle?"
"Alcune sono molto carine"
"Ho capito sono brutte"
"Il mondo non è fatto di sole belle"
"I film si!"(Il fatto che io non sia minimamente d’accordo con la mia bocca non ha alcuna
importanza).
Mi preparo ad uscire, aspetto quel maledetto del mio collega che, oltre a non fare quasi
niente sul set(a parte le canne appena cala la notte, convinto che nessuno si accorga
del fatto che gli si orientalizzino immediatamente gli occhi),  si presenta ogni giorno con un ritardo medio di 20 minuti. Da lì inizia la corsa al set, si arriva, si saluta, si inizia, con grande educazione e sorrisoni, a mettere una fretta incredibile a truccatori e parrucchieri,  affinchè preparino gli attori
velocissimamente(questo solo dopo aver convinto gli attori a scendere dal camper, che ,
spesso, è la parte più difficile...); poi inizia la mediazione con il set: la radio che abbiamo in
dotazione inizia a sbraitare "Portami gli attori...come non sono pronti!?Non diciamo cazzate! Allora abbiamo sbagliato tutto! Sono pronti gli attori? Ancora no?!!? Va beh ragazzi, abbiamo buttato la giornata..."Tutto questo continua incessantemente fino a quando gli attori non sono pronti(delle volte ci vogliono ore).

Si inizia a girare: missione dell'assistente alla regia è quella di guardare malissimo
chiunque parli/rida/si muova/giochi con le monetine che ha in tasca, abbia il cellulare acceso,
insomma chiunque sia un potenziale fastidio acustico, minacciandolo con frasi tipo
"Signori silenzio!" oppure il democraticissimo"Il silenzio vale per tutti!", il polemico "Ce la faremo a stare un pò zitti?" il tutto alternando frasette da maestrina frustrata tipo "Finchè non mi sentite urlare non ce la fate proprio a fare silenzio!".
Si può poi respirare per un minuto, due se la scena è lunga.
Finita la scena riparte la giostra: attori cambiati, poi di nuovo a "trucco e parrucco";
la radio ricomincia a sbraitare e di nuovo si media, si fa del pressing lieve, poi sempre più intenso,
poi ancora di più, finche si ottiene il risultato: andare sulle palle a tutti.
Si ricomincia a girare, ma stavolta è quasi ora di pausa(in media il nostro regista gira 1
scena in 3/4 ore)e giunge il momento del quesito filosofico più importante del mondo : cosa mangeranno gli attori?
L'assistente alla regia ha il compito di avvicinare discretamente tutti gli attori, sottoporre ancor
più discretamente la lista con la possibilità i cestini e riuscire ad estorcere l'informazione nel minor
tempo possibile. Dettaglio: tutto questo va fatto mentre si gira, e ad ogni stop si entra
in competizione con tutti i reparti che lavorano con gli attori(ovvero costumi, trucco
e parrucco appunto)che, e non ne capirò mai il motivo, si gettano come mosche
impazzite sui malcapitati di turno, emettendo urletti incomprensibili ogni volta che notano
qualcosa fuori posto(due giorni fa la truccatrice voleva farci girare di nuovo una scena
perchè l'attrice aveva un capello davanti alla bocca); l'assistente alla regia, che conta
come un pidocchio in una fattoria, riesce finalmente a sottoporre la lista e puntualmente si sente tuonare alle sue spalle "Che cazzo faiiiiiiii!!! Non lo vedi che stiamo lavorando?!?!?
Sempre con questi cestini!! Perché non vai a lavorare al ristorante se ti piace tanto
pensare al pranzo?!??!", o simili dolcezze... Quello che i tuonatori a tradimento
non sanno, è che fuori, davanti al famigerato"cestinaro"pian pianino tutti i reparti della troupe si stanno mettendo in fila fregandosene altamente del fatto che non sia stata
ancora data la pausa...  Il classico è il seguente: si atterra un trucco, si sorpassa un
parrucco e si raggiunge lo scopo ordinazione-attore ignorando urla ed insulti vari, si arriva
davanti al cestinaro con lista alla mano(4 menù tra cui scegliere,15 attori al giorno da
sfamare+ regista+ amici vari)e puntualmente lui, con un certo sadismo nella voce ti guarda
e dice "E certo, la prossima volta viè all'una de notte, così vedi che c'è rimasto..."
modo cortese per informarti che i primi 20 minuti della pausa li passerai a spiegare agli
attori perché hanno chiesto un "frutta e formaggio", e si ritrovano invece un "rosso" o un
"vegetariano"...

Di nuovo si respira, ma bisogna sempre sparire dietro un cespuglio, un'auto, qualsiasi
cosa che riesca ad escluderti allo sguardo altrui: tutti hanno almeno una domanda da fare a
pausa, e la troupe è di circa 40 persone, attori esclusi.
Finisce pausa esattamente nell'istante in cui riesci a raggiungere la tazza del bagno,
ridotto ormai in condizioni disastrose; ti cali i pantaloni e la radio puntualmente esplode in
un "valentinavalentinavalentinavalentina"(il mio capo ha la capacità di ripetere il mio nome
per 50 volte di fila senza mai prendere fiato). La risposta migliore in questi casi sarebbe
il rumore dello sciacquone, ma la tentazione della vendetta viene immediatamente
scanzata dal ricordo dei mesi di disoccupazione trascorsi ad elemosinare anche solo una
"giornatina" e improvvisamente ritorni ad essere il migliore amico dell’uomo-aiuto,
esattamente come fossi il suo fedelissimo cane. ”Eccomi, arrivo subito”e tutto questo lo dici
tenendo con una mano la radio, gli stralci, il maglione che avevi legato in vita e con l’altra
il cappotto, il cappello,e con l’altra(si, si tre mani, perché?!) la sciarpa, i guanti, il pranzo.

Riparte la giostra: ri-trucco e ri-parrucco per tutti gli attori, ri-cambio dei vestiti, ri-risoluzione
dei vari piccoli problemi quotidiani tipo:
"Mi si è scaricato il telefono, mi trovi un carica batterie del Samsung modello nuovo,
attacco rettangolare? Velocemente grazie..."
oppure"Scusa cara(dove il cara sostituisce il tuo nome che ovviamente ignorano)
potrei avere un cappuccino con latte parzialmente scremato?..Non è un problema,
vero?!"(Solitamente sono le 3 di notte) o anche"Potresti telefonare a mia moglie e
spiegarle come venire sul set? Sai, siamo di milano e lei non è abituata a guidare a
Roma..il taxi? no, dai, ci sono i bambini...magari resta al telefono con lei per tutto il tragitto
e spiegale passo passo che strada deve fare...ti dispiace?".

L'urlatore radiofonico ricomincia ad inveire, inutile spiegare che mentre lui suda le sue sette camice
davanti al set in preparazione tu stai correndo al bar(e dove mai sarà un bar aperto
a quest'orar??) mentre guidi la signora Tal de Tali sul set fingendo di sapere
esattamente dove si trovi e continuando a chiedere, senza che la donna al telefono se ne
accorga, un cazzo di carica battarie del Samsung attacco rettangolare a tutta la troupe...

Sei a cavallo: la signora è arrivata, il cappuccino caldo nelle mani, il carica batterie... ecco quello
no, ma pazienza.. Torni ai camerini, dove gli attori sono quasi pronti, precedi l'urlatore
radiofonico con un bel "Sto per portare gli attori sul set" evitando appositamente di fare
supposizioni sul minutaggio. I divi scendono dal camper trucco. Come Mosè ti fai strada tra le
ali di macchinisti, elettricisti, truccatori, parrucchieri, autisti, comparse e consegni gli
attori. Il regista è nervoso, continua a chiederti come mai ci hai messo tanto(pure!!!!!),
se sei sicura di essere in grado di fare questo lavoro, etc... Sussurri il tuo millesimo "vaffanculo"
col sorriso stampato sulle labbra e gli occhi da cerbiatta e guadagni la posizione più
privilegiata: accanto alla macchina da presa.

A questo punto ciò che ti si richiede è di essere una sorta di pappagallo poco pensante: mentre con un orecchio ascolti le richieste dell'operatore("la signora in verde me la metti a destra i signori in giacca e cravatta li spostiamo sul fondo via la truccatrice lo stativo è in campo via la truccatrice no lì la
signora col maglione blu non può stare, fai la controfigura dell'attrice via la truccatrice ho
detto)con l'altro ascolti e soprattutto RIPETI simultaneamente ed in forma decisamente
più educata gli urlacci del regista che, davanti al monitor chiede a sua volta di costruire,
spesso in maniera diametralmente opposta all'operatore, l'inquadratura("Ma che cazzo ci fa la
signora col maglione verde lì? Deve andarsene a fanculo dall'altra parte!!E quei coglioni in giacca? li vogliamo mandare in africa???). Il terzo orecchio(stessa storia che per le mani, gli assistenti alla regia ne hanno almeno tre)lo dedichi al direttore della fotografia, il quale si muove a scatti davanti alla
macchina continuando spasmodicamente e misurare la luce e a dirigere i suoi elettricisti.
Siamo quasi pronti, e un bravo assistente alla regia si accorge di questo da un'inconfutabile certezza: tu sudi e intorno a te quasi tutti, a parte l'aiuto e il regista ridono e scherzano.
L'aiuto ti guarda, si sculaccia due volte e fa"Qui devi stare, attaccata qui! Che stai facendo
là????". Ah. Chiesto il silenzio, chiamato motore, si gira.

Ecco il primo ciak, il secondo, il terzo, il quarto, il decimo...e toh, ecco anche l'orologio
che inizia a scorrere: sull'odg(l'ordine del giorno, ovvero il programma dettagliato della
giornata) c'è scritto che si finirà per le 23...ecco le 23...le 23,15...e 40...mezzanotte...ma
si, facciamo un'altro taglio, direi che è proprio il caso...

Altra grande svolta del lavoro nel cinema sono le "golden": ogni ora di straordinario trascorsa a girare viene pagata decisamente bene, una di quelle cose che, nonostante pesino sul momento(dopo 10
ore sei decisamente cotto), diventano quasi simpatiche nel ricordo quando le vedi
quantificate sulla busta paga...tutto questo ovviamente vale per tutti, TRANNE che per il
reparto regia e per quello di produzione, quindi l'assistente e l'aiuto non godono di alcun
beneficio dal prolungarsi dell'orario di lavoro...

Finalmente la frase riecheggia nell'aria"Signori grazie a tutti, abbiamo finito"...finito...si
fa per dire...

Compito dell'assistente a questo punto è "solo" quello di:
1 - accertarsi che ogni attore abbia ricevuto e risposto con successo alla convocazione per il giorno
successivo(se è un venerdi vanno fatte anche le precall, ovvero vanno pre-allertati tutti gli
attori che gireranno nella settimana successiva)
2 - aiutare la produzione ad organizzare la dipartita di tutti gli attori
3 - rispondere alla solita tempesta di domande/proteste/suggerimenti/consigli/moniti da parte di tutti i reparti riguardo al giorno successivo.

Ciliegina sullatorta è poi l'allarme, sempre dato rigorosamente in radio "Qualcuno ha visto lo zaino
del regista?".Fiato sospeso per 5 secondi, poi la radio continua "Valentina, non è che
andresti..." Eccomi, sono già sul set, a frugare tra le sedie, tentando di ricordare dove ho
visto per l'ultima volta lo zaino, davanti ai monitor non c'è, sul tavolo dove ha mangiato il
regista nemmeno, dietro il carrello del fonico neanche..Cazzo...Qui nemmeno, neanche
qui... Corro giù per le scale, arrivo nel piazzale sperando che il regista mi dia qualche
indicazione e, toh, lo vedo sfrecciare in macchina con l'autista.."E lo zaino?"chiedo ad alta
voce ad una macchina che nemmeno decelera ;"Tranquilla" risponde qualcuno "Ce l'aveva già in macchina, non te l'avevano detto?".
A-ri-vaffanculo.

giovedì, settembre 08, 2011

Colloquio

V:"Quindi raccontami un pò di te"
F:"Beh, io ho studiato a Roma, Bologna, Napoli, ho fatto un sacco di corsi, workshop e stage; diciamo che quella della recitazione per me è proprio una passione, ma da sempre eh! pensa che quand'ero piccola me lo dicevano tutti"Te da grande devi fa l'attrice!" e c'avevano ragione! Guarda, non è per niente, io le persone che fanno le finte modeste non le sopporto proprio, però è la verità: io sono brava. ma mica lo dico io, eh! Lo sai chi me l'ha detto? Michele Placido! E, voglio dire, lui ci capirà qualcosa di attori, te che dici?"
V:"Hai lavorato con Michele Placido?"
F:"Si. Ho fatto un workshop dove lui faceva praticamente il tutor, ci guidava nella recitazione, ci aiutava a capire i punti deboli..Insomma, un'esperienza pazzesca..."
V:"Wow. E che ti ha detto Placido?Che consigli ti ha dato?"
F:"Intanto mi ha detto "non si deve mai smettere di studiare" ma con quegli occhi così profondi madonna, quasi svenivo, te lo giuro! Poi lo vedevo che quando ho fatto il mio pezzo - perchè praticamente in questo workshop dovevamo portare un monologo di un film e lui ci doveva dirigere...ma non solo teatralmente, eh, proprio al livello cinema. E insomma io ho portato un pezzo da "Il diario di Bridget Jones"...c'hai presente il pezzo troppo fico in cui lei mezzo parla da sola e presenta Marc Darcy a Perpetua?"
V:"Si, mi pare di si"
F:"Ecco, quello. E, non lo dico per vantarmi, ma Michele rideva come un matto! E pure gli altri del corso eh, tutti si sono divertiti parecchio, perchè io lo so qual'è la dote mia: io c'ho proprio la comicità!"
V:"Quante persone eravate a corso?"
F:"Ma guarda, mi sembra 25 o 35, adesso non mi ricordo bene bene..."
V:"E quindi gli sei piaciuta, ti ha dato consigli sulla recitazione...?"
F:"M'ha detto solo una cosa"Bella mia e io che ti devo dire? Questa è una carriera molto difficile, bisogna avere anche un pò di fortuna, non solo la bravura!"... e io je stavo pè risponne, scusa, risponde "e che che ne sò io, Michele Placido sei te!"...ma poi figurati ero così emozionata il giorno che è venuto...
V:"Che vuol dire "il giorno che è venuto"? Ma non lo teneva lui il workshop?"
F:"Si si che lo faceva lui, è solo che quello è Michele Placido, non è che c'ha tempo de stare per due giorni a lavorare con noi! Quindi lui veniva tutti i giorni alla fine del corso per un'oretta, certe volte pure due, e ci guardava...Comunque per tornare al discorso di prima, se devo ditte la verità all'inizio c'ero rimasta pure un pò male, voglio dire, uno paga tutti quesi soldi - per carità, ben spesi eh, mica dico niente - però comunque un pò di soldini sono, per lavorare con Michele Placido e lui ti dice solo questo?! Però poi il nipote, che praticamente sta così con lo zio e che c'ha 'n agenzia pure lui, m'ha detto che comunque secondo lui ho fatto una bella impressione, si insomma, che mi sono fatta notare per le mie..aspetta com'è che ha detto"per le mie capacità di immedesimazione nel personaggio"..Va beh, non ti dico quanto sono stata felice...Perchè poi adesso sta preparando un film, lo sapevi? E' tipo un film su coso, oddio come se chiama.. quello morto dai che l'hanno ammazzato i mafiosi per ripicca...Va beh, mo non me viene...Te lo sai come se chiama? Va beh, te sei 'n agente è chiaro che lo sai, è il lavoro tuo... "
V:"No, veramente non lo so... Magari ti ha dato una notizia in anteprima, o magari si riferiva al film dell'anno scorso, magari ti sei...confusa? "
F:"Non mi pare proprio che mi sono confusa. Mi pare molto di più che te non lo sai e basta. Ma mica è per forza colpa tua, eh; magari è che sei ancora troppo poco conosciuta e certe cose a te manco t'arrivano... mi dispiace, perchè io comunque sono alla ricerca di un agente che creda in me e che abbia le conoscenze giuste per darmi quella spinta verso il successo che fino ad ora ancora non ho trovato, e sinceramente se tu nemmeno sai il nome del titolo del film di Michele mi sa che questa agenzia non è proprio quella giusta per me... ma guarda, io l'avevo capito subito, scusa se te lo dico, ma me sembri un pò troppo giovane pè fa un lavoro così, e poi voglio dire: te chi c'hai de famoso in agenzia?"
V:"Mah, guarda, di famoso come lo intendi tu nessuno sicuramente"
F:"Non è che ce stanno tanti modi pe esse famoso eh: quanti dei tua so riconosciuti pè strada? Nessuno vè...lo sapevo.. Va beh, io te posso solo augurà in bocca al lupo, e non te preoccupà che se divento famosa e se rincontramo te saluto, che io comunnque resto sempre una ragazza semplice."

Punto di vista

Eppure ci siamo incontrate per caso. Giravo distrattamente da quelle parti, in cerca di qualcosa da bere. Il tuo odore, fu lui ad assalirmi alle spalle e non potei ignorarlo; tornai sui miei passi e ti vidi: bianca, morbida, con le tue forme generose. Ebbi paura di spaventarti, ero certa che mi avresti scacciata in malo modo, purtroppo accade spesso a quelle come me, quindi decisi di appostarmi poco lontana e guardarti, gustarti con gli occhi... Faceva molto caldo e ogni tanto una goccia di sudore scendeva delicatamente sulla tua schiena, la rigava appena , per poi perdersi tra le stoffe della profonda scollatura. Iniziai la mia danza girandoti intorno lentamente, tu non ti accorgesti di nulla. Sfiorai il tuo collo di madreperla per un istante, ma eri troppo distratta dalle stupide chiacchiere di un tipo magro ed impestato di colonia scadente per accorgerti di me. Ti sfiorai la mano. Fissai il seno generoso che traballava tra i sussulti delle tue risate come scosse telluriche di puro piacere... Non potevo resistere oltre, mi tuffai su di te. Zzzzzzzz.