

Sabato sera, con due amiche mi avventuro in sala e dopo le solite pubblicità interminabili, finalmente l'universo di Jean-Baptiste mi si rivela, concreto, reale, ma...ma qualcosa non mi torna: Jean-Baptiste , il mio Jean-Baptiste , quel ragazzo insignificante, anonimo, invisibile è diventato un gran bel ragazzo, con occhi profondi e labbra disegnate...pazienza, mi dico, il cinema ha spesso bisogno di lievi escamotage per attrarre il pubblico...e vado avanti, e ancora qualcosa non torna, e poi ancora un'altra, e un'altra...riesco persino ad acennare un pisolino(mai accaduto prima in vita mia). Ogni tanto distolgo lo sguardo dallo schermo, osservo le compagne di viaggio contratte sulle poltrone scomode e tutte insieme ci riveliamo:"che schifo stò film!!!!". Quando il gioco si fa duro...restiamo, fino alla fine, cerco disperatamente un motivo per non arrivare a scrivere questo post sul blog, o per lo meno non in questi toni, ma niente, il film crolla, si accartoccia irrimediabilmente, e l'ossessione di un uomo senza odore, che sa di essere trasparente, alla continua ricerca di quell'odore che riuscirà a riscattarlo agli occhi del mondo, si riduce ad un gioco al massacro apparentemente senz'altro fine che quello di collezionare odori. Tanto divino il libro, quanto vergognosa la pellicola...
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