Lettori fissi

lunedì, ottobre 09, 2006

Profumo: la meraviglia del libro, la noia del film

Alcuni mesi fa ho trovato, facendo il trasloco, un libro giallo di cui avevo sentito parlare ma che non avevo mai letto: Il profumo di Süskind. Ho fatto come sempre: apro la prima pagina e la leggo ad alta voce, quasi recitandola. Se l'eco della mia voce non mi fa vergognare di quello che sto dicendo continuo, altrimenti lascio stare...lo so, non è molto rispettoso verso il libro, ma nella vita ognuno sviluppa le sue tecniche...insomma comincio a leggere e improvvisamente mi perdo, dietro il banco del pesce, quasi riesco a sentirne gli odori...Le pagine scorrono, senza alcuna fatica, poetiche, crudeli, meravigliose; Jean-Baptiste Grenouille diventa compagno di vita: mi segue in treno, sulla metro, a pranzo. Con lui m'intrufolo tra le viuzze francesi del XVIII secolo, con lui spalanco le narici sulle distese di lavanda ma il limite della mia fantasia olfattiva lo fanno lo smog e l' odore d'immondizia romano...leggo, anzi no, divoro le pagine, i capelli di donna, le essenze, l'odore del grasso spalmato sulle bende e con Jean-Baptiste mi sacrifico, cosparsa dell'odore perfetto, in nome di un amore che non sentiamo, nè io nè lui.Splendido, il libro. Ma parliamo del film...


Sabato sera, con due amiche mi avventuro in sala e dopo le solite pubblicità interminabili, finalmente l'universo di Jean-Baptiste mi si rivela, concreto, reale, ma...ma qualcosa non mi torna: Jean-Baptiste , il mio Jean-Baptiste , quel ragazzo insignificante, anonimo, invisibile è diventato un gran bel ragazzo, con occhi profondi e labbra disegnate...pazienza, mi dico, il cinema ha spesso bisogno di lievi escamotage per attrarre il pubblico...e vado avanti, e ancora qualcosa non torna, e poi ancora un'altra, e un'altra...riesco persino ad acennare un pisolino(mai accaduto prima in vita mia). Ogni tanto distolgo lo sguardo dallo schermo, osservo le compagne di viaggio contratte sulle poltrone scomode e tutte insieme ci riveliamo:"che schifo stò film!!!!". Quando il gioco si fa duro...restiamo, fino alla fine, cerco disperatamente un motivo per non arrivare a scrivere questo post sul blog, o per lo meno non in questi toni, ma niente, il film crolla, si accartoccia irrimediabilmente, e l'ossessione di un uomo senza odore, che sa di essere trasparente, alla continua ricerca di quell'odore che riuscirà a riscattarlo agli occhi del mondo, si riduce ad un gioco al massacro apparentemente senz'altro fine che quello di collezionare odori. Tanto divino il libro, quanto vergognosa la pellicola...

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